Dagli scritti del beato Charles de Foucauld
Chi vorrà salvare l'anima sua la perderà.
Chi perde l'anima sua per Me e per il Vangelo la salva. (Mc 8,35)
Chi cerca se stesso si perde, chi cerca Dio si salva...
Chi cerca il proprio bene, il proprio interesse, il proprio vantaggio spirituale o materiale si perde, chi cerca il bene, l'interesse, il vantaggio di Dio si salva (infatti, chi cerca il suo bene spirituale o materiale anziché cercare il bene di Dio, commette un'ingiustizia, perché egli deve dedicare se stesso a Dio, l'albero deve produrre per il suo padrone, non ha il diritto di stornare i suoi frutti per il proprio uso... Inoltre commette una follia, ama se stesso più di quanto ami Dio, un essere tanto inferiore egli lo ama più della perfezione superiore, la qual cosa è un'insania...). Chi agisce in vista di sé, si perde, chi agisce in vista di Dio si salva.
Infatti, compiere ogni cosa in vista di Dio è giustizia: tutto abbiamo ricevuto da Dio, nostro Creatore e nostro Salvatore, tutto dobbiamo rendergli; è anche saggezza, perché la saggezza consiste nell'amare infinitamente, unicamente la bellezza, la perfezione suprema e quindi nel riferire tutto ad essa, nel vivere, nel non respirare che per essa. In verità, noi possiamo ed anzi dobbiamo ricercare il nostro bene spirituale, e anche il nostro bene temporale, entro una certa misura, niente affatto però in vista di noi, ma in vista di Dio solo, perché Dio ce lo ordina, perché Dio ci ama, perché ciò serve alla sua gloria.
[Charles de Foucauld, Opere spirituali. Antologia, Edizioni paoline, Milano, 1960, pag. 230]
Tutto è consumato.... (Gv 19,30)
Tutto è consumato perché tutto ci hai dato, la tua umanità e la tua divinità, durante trentatrè anni di esistenza, di esempi e di lezioni. Tutto ciò che Tu sei, nella santa Eucaristia; il tuo sangue, nella Passione; tua madre, dall'alto della Croce; e, subito dopo, anche la tua vita.... Tu ci hai dato tutto, tutto... E così, tutto è consumato. La tua opera d'amore è compiuta. Tu hai amato gli uomini "sino alla fine", sino all'estremo del possibile, nell'Incarnazione e nella santa Eucaristia, sino alla fine della tua vita, sino all'ultima goccia del tuo sangue...
O Cuore di Gesù, che stai per essere trafitto per noi, quanto ci ami!
Amiamo Gesù che ci ha tanto amati, che ha tanto sofferto per il nostro bene, per redimerci e per santificarci (e ci santifica con l'indurci ad amarlo: anzitutto, dandoci la certezza del suo amore, di cui ci offre, una prova così cruenta; poi, spingendoci ad una vita di sacrificio e di sofferenze alla quale ci attira l'esempio di un Dio e che è necessaria per collocarci in modo sicuro nell'amore - perché il sacrificio, svuotando il cuore dall'attaccamento a tutto ciò che non è Dio solo, predispone all'amore, e fornendogli i mezzi per dare, per dare senza posa al Bene amato, perfeziona l'amore: infatti, i sacrifici non sono che altrettanti doni, che altrettante offerte fatte dalla sposa allo Sposo....).
Amiamo Gesù fino a poter dire anche noi: "Tutto è consumato", fino a dargli tutto ciò che abbiamo e tutto ciò che siamo: tutti quanti gli istanti della nostra esistenza, impiegandoli, fin nei minimi particolari, unicamente per Lui, nel modo che a Lui più gli piace nella maniera più perfetta, e cioè facendo sempre quel che Egli vuole da noi, ciò in cui consiste, per noi come per Lui, la perfezione: "Non sono venuto a fare la mia volontà, ma quella di Colui che mi ha mandato".
La massima perfezione per Gesù è stata nel fare in ogni istante la volontà di Dio: la massima perfezione per noi sta anch'essa nel fare in ogni momento la volontà di Dio...
La massima perfezione, infatti, non consiste in questa o in quell'opera esterna, ma consiste nella perfezione dell'amore, dell'amore vivo e non dell'amore morto, dell'amore che produce le opere dell'amore; consiste nel generare una vita di amore, e non nell'amore senza le sue opere...
Ora, la prima di tutte le opere dell'amore è l'obbedienza così come Nostro Signore ci ha mostrato con mille parole e con l'esempio di tutta la sua vita:
"Non sono venuto a fare la mia volontà, ma quella di Colui che mi ha inviato".
"Chi osserva i miei comandamenti, è lui che mi ama".
Chi obbedisce perfettamente in ogni istante, ama perfettamente in ogni istante; chi obbedisce perfettamente in ogni istante, fa ciò che è più perfetto in ogni istante, poiché ciò che è più perfetto è ciò in cui si trova il perfetto amore....
Dando tutto quello che noi siamo, consumandoci per Gesù nella perfetta obbedienza a tutti, in tutti gli istanti, consumiamoci anche noi per Lui con i più grandi sacrifici, abbracciando con tutto il cuore e amorosamente quelli che la sua mano ci presenta e compiendo tutti quelli che il suo Spirito ci ispira di fare e che la santa obbedienza ci permette di offrirgli.
[Charles de Foucauld, Opere spirituali. Antologia, Edizioni paoline, Milano, 1960, pag. 214]
Histoire - Communauté - Oblature - Initiatives - Textes - Deus Absconditus - Spazi di luce |
Benedettineghiffa.org - online dal 2009
Cookie Policy - Questo sito utilizza unicamente cookies tecnici necessari alla navigazione. Non installa cookies di profilazione.