Adorations 
Decidersi per il dono
Decidersi per il dono
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| Decidersi per il dono |
| Tutto quello che aveva per vivere |
| Toccare Dio |
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- Esposizione del SS. Sacramento
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- Canto: L’acqua viva
- Chi berrà la mia acqua
- non avrà più sete in eterno
- e quest’acqua sarà per lui
- fonte di vita per l’eternità.
- Affannati e stanchi,
- voi oppressi e poveri venite,
- attingete con gioia a Lui
- alla sorgente di felicità.
- Fiumi di acqua viva
- sgorgheranno in colui che crederà
- nel Signore che dona a noi
- l’acqua di vita e di verità.
- Fonte inesauribile,
- pace eterna, carità perfetta,
- noi a mensa con Te sediam,
- dolce, immensa, santa Trinità. Amen.
- Preghiera di adorazione (Lettrice/assemblea)
- Ti adoriamo, Signore, Verbo del Padre,
- presente sacramentalmente su questo altare,
- pane spezzato, sangue versato,
- vita interamente offerta, interamente donata
- per noi e per la nostra salvezza.
- T.: Ti adoriamo, Signore Gesù, Salvatore del mondo!
- Il tuo Amore ti ha spinto a farti uomo come noi,
- a nascere nella povertà, a vivere 30 anni nell’anonimato
- a percorrere le nostre strade,
- a condividere l’esistenza umana,
- a sperimentarne le fatiche.
- T.: Ti adoriamo, Signore Gesù, amore eterno fatto carne!
- Tuo cibo è stato fare la volontà del Padre
- per questo ti sei reso obbediente sino alla morte,
- e alla morte di croce.
- Per questo sei stato esaltato ed ora,
- risorto e glorioso, rimani con noi nell’Eucaristia,
- nell’atto supremo del tuo donarti e offrirti per noi.
- T.: Ti adoriamo, Signore Gesù, nutrimento e speranza
- nel pellegrinaggio terreno!
- Noi ti adoriamo, ti benediciamo, ti rendiamo grazie
- per questo amore che tutti abbraccia,
- che tutti vuole salvi, che a tutti è offerto.
- Aiutaci a fare della nostra vita un dono totale,
- a camminare dietro a te, a spenderci come te,
- a deciderci per te, senza mezze misure,
- senza compromessi, senza tentennamenti.
- T.: Ti adoriamo, Signore Gesù, Verbo della Vita,
- forza e pane del cammino!
- Guida: All’inizio di questa adorazione apriamoci all’ascolto per accogliere la Parola del Signore. Apriamoci allo stupore per accogliere la sua venuta. Lo stupore è uno sguardo penetrante, che intuisce la misteriosa ricchezza della realtà, la gloria nella povertà del segno.
- Semi di contemplazione
- (due lettrici si alternano, declamando lentamente)
- Lett. 1: L’Eucaristia è dono sempre nuovo, nel quale il tuo Dio rinnova per te l’atto della sua libera e gratuita offerta d’amore. Le prime parole che devono nascere nell’intimo, quando sei in adorazione, sono di lode e di ringraziamento.
- Lett. 2: Colui che i cieli dei cieli non possono contenere, si circoscrive in un po’ di pane, l’Infinito entra nel tempo.
- Lett. 1: Inginocchiarsi davanti all’eucaristia è professione di libertà: chi si inchina a Gesù non può e non deve prostrarsi a nessun potere terreno, per quanto forte (Benedetto XVI).
- Lett. 2: Ci prostriamo dinanzi a un Dio che per primo si è chinato verso l’uomo, come buon samaritano, per soccorrerlo e ridargli vita (Benedetto XVI).
- L’assemblea canta:
- Davanti al Re, ci inchiniamo insieme
- per adorarlo con tutto il cuor.
- Verso di Lui eleviamo insieme
- canti di gloria al nostro Re dei Re!
- Lett. 1: L’adorazione è preghiera che prolunga la celebrazione e la comunione eucaristica e in cui l’anima continua a nutrirsi: si nutre di amore, di verità, di pace; si nutre di speranza, perché colui al quale ci prostriamo non ci giudica, non ci schiaccia, ma ci libera e ci trasforma (Benedetto XVI).
- Lett. 2: Nel silenzio rovente il fabbro divino forgia i suoi strumenti secondo il suo cuore….trasformandoli in strumenti di pace e di compassione (B. Standaert).
- Lett. 1: [L’adorazione] è la percezione della grandezza, maestà, bellezza e insieme bontà di Dio e della sua presenza che toglie il respiro. … una specie di naufragio nell’oceano senza rive e senza fondo della maestà di Dio (R. Cantalamessa).
- Lett. 2: Adorare Dio non è facile di natura, ma dobbiamo impararlo, e per questo dobbiamo esercitarci: inginocchiarci e renderci persuasi che Dio è e regna, che egli è degno di essere Dio (R. Guardini).
- Lett. 1: Adorare, cioè perdersi nell’insondabile, immergersi nell’inesauribile, incontrare la pace nell’incorruttibile, nascondersi nell’Immensità definitiva, offrirsi al Fuoco e alla Trasparenza, annientarsi coscientemente e volontariamente nella misura in cui si va prendendo coscienza di se stessi, affidarsi totalmente a Colui che è Tutto! (T. de Chardin).
- Lett. 2: Adorare il Dio di Gesù Cristo, fattosi pane spezzato per amore, è il rimedio più valido e radicale contro le idolatrie di ieri e di oggi. Adorare il Corpo di Cristo vuol dire credere che lì, in quel pezzo di pane, c’è realmente Cristo, che dà vero senso alla vita, all’immenso universo come alla più breve esistenza (Benedetto XVI).
- Davanti al Re, ci inchiniamo insieme…
- (breve pausa di silenzio)
- Tutto quello che aveva per vivere
- In ascolto della parola di Dio
- Dal Vangelo secondo Luca (Lc 21,1-4)
- [Gesù], alzati gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio. Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: “In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato più di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivere”.
- Per la riflessione personale:
- Che cosa ha spinto la povera vedova a offrire a Dio “tutto quello che aveva per vivere” (Lc 21,4)? La sua fede? Certamente. Un grande amore per Dio? Senza alcun dubbio. Ma donde nasce la spinta profonda per un dono così radicale? Nasce da un’obbedienza, sì, da un’obbedienza a un appello interiore. Quale? Quello di uscire da se stessi. Dentro ogni uomo e ogni donna vive questo appello, ma spesso la persona è attraversata da una tensione: rimanere nelle proprie misure (calcolate e protettive) o compiere il rischio dell’esodo da sé? Ecco perché, a un certo momento, bisogna decidersi per il dono, mossi da questo appello interiore e dalla parola di Dio. Ma non è facile, perché ciò implica tagliare, recidere qualcosa in noi stessi. “Decidere”, viene, non a caso, dal latino de-caedere, cioè “tagliar via”.
- Decidersi per il dono significa aver compreso che la vita ha senso a partire dal tu di Dio; da quel tu che chiamandoci per nome ci regala il segreto della nostra identità; significa, ancora, lasciarsi determinare, nella libertà dell’amore, da questo tu, e che la compiutezza di una vita non deriva dalla realizzazione di un auto-progetto, ma da questa relazione vitale. Così è stato per Gesù di Nazaret.
- Luca presenta questa vedova per ricordare ai suoi lettori, a noi, che questa donna è anzitutto un’icona stessa di Cristo. Come la povera vedova, Gesù ha dato tutto a Dio: il suo corpo e il suo cuore, i suoi affetti e i suoi desideri, le gioie e le preoccupazioni, l’infanzia, l’adolescenza e lo stupore di scoprirsi uomo; ha “gettato” la sua vita nel tesoro di Dio, dove nulla va perduto, ma tutto è accresciuto. Certo, agli occhi di molti la sua vita non ha avuto il peso che di due spiccioli, ma allo sguardo di Dio ha avuto un valore infinito ed è stata una benedizione per l’intera umanità (Sandro Carotta, Vi ho chiamati amici, ed. Messaggero, Padova 2009, pp. 28-29).
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- Forse l’amore impone? Forse l’amore può costringere, minacciare o punire? No! L’amore non può che offrirsi, l’amore non può che attendere. E se l’amore fallisce, e continua a essere amore, esso non può che morire per colui che rifiuta di amare. Perché alla fin fine, per dissigillare la pietra del cuore, per aprire questa prigione spaventosa nella quale siamo tutti rinchiusi, non c’é che una sola chiave, che é quella dell’amore: E’ Gesù senza illusioni, che sa di essere il grano che deve morire e che capisce che l’ora del supremo combattimento é giunta. Gesù, in effetti, si offre fin d’ora alla catastrofe e ci rivela il vero volto nel più intimo di noi stessi, un Dio che può morire perché è Amore e perché tutti i nostri rifiuti d’amore non possono che crocifiggerlo.
- Raccogliamoci davanti a questo dono unico dell’eterno amore…
- […] bisogna guardarlo distogliendo il nostro sguardo da noi stessi. E noi comprenderemo di colpo che il solo male è di appiccicarci a noi stessi rifiutando di amare dentro di noi Colui che non cesserà mai di attenderci (Maurice Zundel, Vita, morte, risurrezione, Vicenza 2003, pp. 123-124).
- Guida:
- L’orante del salmo 39 ha capito che il sacrificio gradito a Dio é un’esistenza totalmente disponibile alla sua volontà. Da questa illuminazione interiore consegue la grande decisione della sua vita: compiere il disegno di Dio. Facciamo nostri questi sentimenti ed esprimiamoli con il canto:
- Rit. Eccomi, eccomi, Signore io vengo
- Eccomi, eccomi, si compia in me la tua volontà.
- Quante meraviglie hai fatto, tu, Signore, mio Dio,
- quanti progetti in nostro favore:
- nessuno a te si può paragonare!
- Se li voglio annunziare e proclamare,
- sono troppi per essere contati.
- Rit. Eccomi, eccomi…
- Sacrificio e offerta non gradisci,
- gli orecchi mi hai aperto,
- non hai chiesto olocausto
- né sacrificio per il peccato.
- Rit. Eccomi, eccomi…
- Allora ho detto: “Ecco, io vengo.
- Nel rotolo del libro su di me é scritto
- di fare la tua volontà:
- mio Dio questo io desidero;
- la tua legge è nel mio intimo.
- Rit. Eccomi, eccomi…
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- Invocazioni
- (una lettrice si alterna all’assemblea)
- L.: Signore Gesù, nell’Eucaristia tu ci hai donato il tuo corpo e il tuo sangue
- A.: insegnaci a offrirci con te al Padre per tutti i nostri fratelli
- Tu sei venuto a risollevare l’umanità decaduta a causa del peccato
- - fa’ che sorretti dal tuo Spirito camminiamo in novità di vita
- Tu sei l’oblazione che unisce il cielo e la terra
- - fa’ di noi tutti un cuore solo e un’anima sola per la gloria di Dio
- Tu hai affidato ai sacerdoti il mandato di spezzare il pane eucaristico
- - sostieni la loro fede, fortificali nella speranza, dona loro un amore senza limiti
- Tu ti sei offerto interamente per amore nostro
- - aiuta anche noi a seguirti senza tentennamenti, lasciando con decisione la terra del nostro io
- Insieme:
- Signore Gesù,
- tu non hai esitato a offrirti al Padre per la nostra redenzione;
- infondi ora, te ne preghiamo, il tuo Santo Spirito
- perché sorretti dal suo aiuto, possiamo seguire te
- con umile fedeltà e dedizione sincera. Amen
- (breve pausa di silenzio)
- Preghiera litanica
- R. Noi ti adoriamo!
- Santissima eucaristia
- Mistero della fede
- Dono stupendo che illumini le menti
- Pegno di amore infinito di Dio
- Oblazione perfetta della Nuova Alleanza
- Sacrificio perenne del nostro riscatto
- Vittima santissima che redime l’universo
- Linfa vitale e cuore della Chiesa
- Sacramento di Cristo che congiunge cielo e terra
- Vero corpo di Cristo nato dalla Vergine Maria
- Vero corpo di Cristo adorato dai Magi
- Vero corpo di Cristo inchiodato sulla croce
- Vero corpo di Cristo asceso alla destra del Padre
- Dono che ama e chiede amore
- Canto: Pane di vita (strofe 1,5,6)
- Pane di vita tu sei, Signore,
- pane del cielo che nutre il cammino;
- noi che veniamo alla mensa del regno
- oggi con fede annunciamo il mistero.
- Vieni tra noi e rinnova l’incontro,
- pace rinnova tra il cielo e la terra;
- ad ogni cosa ridona bellezza,
- ad ogni uomo ridona amicizia.
- Figli del giorno chiamati alla luce,
- nel tuo splendore viviamo, Signore;
- tu sei il sole che vince la notte,
- tu sei la vita che vince la morte.
- Toccare Dio
- Ascoltiamo la Parola di Dio
- Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,53-56)
- Compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Genezaret e approdarono. Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse. E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di potergli toccare almeno il lembo del mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati.
- (pausa di silenzio)
- Guida:
- Ogni dono di sé a Dio è preceduto da un’esperienza viva di Lui, da un contatto con il Signore che risana, perché egli ci liberi da tutte quelle infermità che ci impediscono di consegnarci veramente, totalmente a Lui.
- L. 1: San Leone Magno ricorda: “Tutto quello che c’era di visibile nel nostro Signore Gesù Cristo è passato nei sacramenti della Chiesa”.
- L.2: Davanti all’Eucaristia ci è data la grazia di poter “toccare” Cristo, presentandogli con fiducia le nostre infermità per esserne risanati.
- L.1: “È necessario ritrovare Cristo nella realtà quotidiana, nell’immanenza della vita, nell’assoluto della vita; per far ciò bisogna prendere la propria vita nelle mani e spezzarla, ritornare al concreto, totale rinnegamento di noi stessi, condizione necessaria, se vogliamo giungere a toccarlo con la mano” (G. Vannucci).
- L.2: “Giungere a toccare Cristo con la mano è questo: domandarsi prima e dopo ogni azione: Cristo avrebbe fatto come io ho fatto? Dobbiamo ritrovare l’umile e quotidiana misura dell’esser cristiani (G. Vannucci).
- L. 1: Realizzare una vita di fede è realizzare l’attenzione, la comunione totale con il principio della nostra fede: Gesù Cristo.
- L. 2: L’identificazione delle nostre piccole vite personali con la vita di Cristo, è il grande annuncio che ogni credente è chiamato a dare.
- Preghiamo a cori alterni:
- O Cristo, avido di moltiplicare la tua presenza,
- fa’ di noi dei tabernacoli
- simili a quello che ti sei scelto di pietra o di metallo.
- Riempici con la tua presenza eucaristica,
- silenziosa e insieme straripante.
- Impadronisciti del nostro cuore,
- affinché questa dimora di carne ti appartenga.
- Chiuditi in noi come hai voluto chiuderti
- sui nostri altari nella prigione del tuo amore,
- in una presenza ininterrotta.
- Prendi tu stesso la chiave di questa intima dimora
- e custodiscila da padrone, affinché tu solo
- possa aprirla e possederla.
- Accendi in essa la lampada che arde ininterrottamente:
- la tua luce capace di dissipare le nostre tenebre interiori
- e guidare il nostro cammino.
- Santifica tutto in noi,
- affinché possiamo offrirti un vero santuario
- e rimanere degni di essere per sempre il tuo tabernacolo.
- Rendici adatti a trasmettere agli altri,
- attraverso l’opacità della nostra povera persona,
- il tuo divino irraggiamento.
- Tutti:
- Fa’ di noi dei portatori della tua presenza,
- sempre in grado di comunicare
- l’entusiasmo del tuo amore.
- E fa’ che possiamo essere dei tabernacoli pieni di vita,
- di una vita ardente e generosa.
- (Jean Galot)
- Reposizione del SS. Sacramento
- Canto alla Vergine Maria:
- Maria, tu che hai atteso nel silenzio
la sua Parola per noi. - Maria, tu che sei stata così docile,
davanti al tuo Signor. - Maria, tu che hai portato dolcemente
l’immenso dono d’amor. - Maria….
Aiutaci ad accogliere il Figlio tuo,
che ora vive in noi.
Aiutaci ad accogliere il Figlio tuo,
che ora vive in noi.
Aiutaci ad accogliere il Figlio tuo,
che ora vive in noi.
