La storia delle Benedettine dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento che prendono vita da Seregno si snoda, a partire dal 1900, anche con il particolare contributo di padre Celestino Maria Colombo, olivetano, “il Padre”, come veniva chiamato dalle monache.
Il monastero di Seregno prima, e di Ghiffa poi, ebbero in lui un’autentica guida spirituale, un padre che seppe capire e penetrare – e di conseguenza far capire e far penetrare – lo spirito benedettino mectildiano.
P. Colombo profuse molte energie a favore del monastero di Ghiffa, nonostante la sua intensa attività su più fronti:
“È bene sottolineare che il compito di seguire le Benedettine di Ghiffa non era l’unico per padre Celestino: egli doveva dividersi fra gli incarichi affidatigli dalla sua comunità e il monastero, affrontando spesso notevoli sacrifici di spostamenti.
Già prima del trasferimento della comunità egli si era più volte recato a Ghiffa per esaminare la situazione del posto e della casa e nei primi tempi la sua presenza fu alquanto assidua per sostenere le suore in tante difficoltà soprattutto materiali […].
Le visite di padre Celestino al monastero erano assidue; quando gli impegni glielo permettevano o la predicazione lo portava in luoghi relativamente vicini, passava a Ghiffa. A volte erano soste di poche ore soltanto, ma sempre egli si metteva a disposizione delle religiose per ascoltarle, consigliarle e più spesso preferiva parlare all’intera comunità e soprattutto alle novizie. Queste visite, specie nei primi tempi, quando sovente madre Caterina era a Seregno dove ancora rimaneva un gruppetto di suore, dovevano costituire per lui, sempre piuttosto fragile di salute, un vero superlavoro. Di temperamento mistico, portato a porre immediatamente gli avvenimenti sul piano spirituale, con una visione chiara del sacrificio e della sofferenza implicita nella vita religiosa vissuta in pienezza, non era però un uomo chiuso in se stesso e neppure di carattere melanconico. Sapeva ben dosare per sé e per gli altri i momenti di distensione, di lavoro e di preghiera” [1] .
Nella scheda biografica che segue sono state riportate, in corsivo, anche alcune date significative che toccano la storia della nostra Comunità.
1874 |
28 febbraio |
Filippo nasce a Milano da famiglia agiata. Avverte sin dalla fanciullezza la chiamata a consacrarsi al Signore. Tenta di entrare dapprima al Seminario di Milano, poi presso i Domenicani, ma ne esce per la salute estremamente cagionevole. |
1895 |
13 novembre |
Inizia il noviziato presso gli Olivetani di Seregno. |
1896 |
24 agosto |
Celebra la prima Messa. |
1897 |
settembre |
Emette la professione semplice. |
1899 |
dicembre |
Primo contatto con le Benedettine dell’adorazione perpetua di Seregno, dove viene invitato dalla Priora, madre M. Caterina Lavizzari, a predicare il ritiro di fine anno alla comunità monastica. |
1902 |
Emette la professione solenne. Esercita attività di insegnamento e si dedica alla predicazione. |
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1902 |
21 giugno |
È nominato confessore straordinario delle Benedettine di Seregno |
1906 |
24 ottobre |
Inizia il difficile periodo dell’esodo della Comunità delle Benedettine di Seregno a Ghiffa, sul Lago Maggiore. Padre Celestino segue paternamente questo capitolo sofferto della storia delle Benedettine di Seregno. |
1907 |
Lascia il monastero di Seregno perché nominato superiore e parroco nell’abbazia olivetana di santa Maria in Campis a Foligno. |
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1910 |
Viene nominato rettore del Seminario di Norcia e Vicario generale della Diocesi. La Santa Sede gli affida l’incarico di Visitatore apostolico di alcuni Istituti religiosi femminili. |
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1914 |
14 febbraio |
È nominato superiore del Santuario della Madonna del Pilastrello di Lendinara (RO). Con il suo zelo e la sua attività infaticabile ne fa il centro di un’intensa attività di catechesi, di preghiera, di vita liturgica e meta di numerosi pellegrinaggi. |
1918 |
È colpito da una grave malattia – forse in parte causata da un’intensa sofferenza morale dovuta a incomprensioni e gravi calunnie – e costretto a un lungo periodo di assenza da Lendinara. |
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1920 |
15 dicembre |
Con Motu proprio, Benedetto XV eleva ad abbazia il Santuario della Madonna del Pilastrello e nomina p. Celestino M. Colombo primo Abate di Lendinara. P Colombo si fa promotore di un’ingente opera di restauro del Santuario. |
1920 |
21 dicembre |
Benedizione abbaziale. |
1928 |
È eletto primo Visitatore della Congregazione olivetana. Inizia un altro lungo periodo di sofferenze morali, prove, contraddizioni. |
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1931-32 |
È invitato dalla Congregazione dei Religiosi a difendersi dalle accuse e insinuazioni rivolte alla sua persona. P. Colombo si affida a un avvocato concistoriale, il conte Vincenzo Sacconi. Ne scaturirà un ingente volume “Memoria in difesa dell’abate Celestino M. Colombo” nel quale, attraverso una meticolosa raccolta di documentazione, le accuse verranno interamente confutate. |
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1935 |
6 settembre |
È colpito da broncopolmonite |
1935 |
24 settembre |
Muore a Lendinara. Ha 61 anni. |
A cura di F. Consolini. Formato PDF.
[1] Francesca Consolini, Padre Celestino Maria Colombo e le Benedettine dell’adorazione perpetua del SS. Sacramento in Italia, in “Deus absconditus” (1995), n. 3, pp. XIII.XIV.
1896 |
24 agosto |
Celebra la prima Messa.
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1897 |
settembre |
Emette la professione semplice
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1899 |
dicembre |
Primo contatto con le Benedettine dell’adorazione perpetua di Seregno, dove viene invitato dalla Priora, madre M. Caterina Lavizzari, a predicare il ritiro di fine anno alla comunità monastica.
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